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N° 1

I QUADERNI DI MATERIAS


Un modello per il trasferimento tecnologico e la creazione di nuove opportunità di business nel settore delle deep-technologies

di Caterina Meglio

CEO di MATERIAS

07 - 10 - 2020

ISBN: 9788899620035


Prefazione

di Luigi Nicolais, presidente di Materias

L’innovazione al centro del modello di generazione di valore. Con questa mission Materias supporta l’idea e l’inventore a sviluppare una tecnologia innovativa e ad attraversare la Valle della Morte creando nuove opportunità di business laddove il sistema di produzione della conoscenza vede solo Ricerca e pubblicazioni scientifiche. Con i Quaderni, la cui serie inauguriamo con questo numero, intendiamo accendere un faro sull’innovazione declinata nelle diverse applicazioni in cui trovano impiego gli advanced materials che Materias, osservatore privilegiato, mette a disposizione degli stakeholder che operano nella valorizzazione della ricerca. Un contributo che parte dalla Ricerca ma che diventa Innovazione tecnologica e racconta le sfide che una “Tecnologia” che sta diventando un “Prodotto” affronta nella Valle della Morte: l’individuazione e il dialogo con un investitore, il confronto con l’impresa, la proprietà intellettuale, l’analisi del regolatorio, la produzione industriale ed il rapporto con il sistema finanziario. Tutto questo nel solco del nuovo programma quadro per la Ricerca e l’Innovazione, Horizon Europe, con cui l’Europa ha fortemente voluto la nascita dell’European Innovation Council (EIC) quale linea d’azione in grado di generare strumenti per sostenere idee e tecnologie che possono creare nuovi mercati, generare nuovi posti di lavoro, crescita e prosperità in Europa. Il programma europeo supporta imprese di piccole e medie dimensioni e start-up con idee innovative e altamente rischiose, disposte a sviluppare e commercializzare prodotti, servizi e modelli di business tesi a favorire la crescita economica. Obiettivo dell’EIC, inoltre, è far crescere le PMI più promettenti attraverso percorsi di tutoraggio, coaching, consulenza strategica, opportunità di networking e consistenti investimenti finanziari. Anche con i suoi Quaderni, che diventano un nuovo strumento al servizio della strategia della crescita attraverso l’innovazione, Matersias intende proporsi con sempre maggiore convinzione come attore vigile e propositivo del rilancio del Paese e delle sue migliori energie scientifiche e imprenditoriali.

1. Scenario di riferimento

Negli ultimi anni, il settore delle start-up è cresciuto in maniera esponenziale; le start-up innovative rappresentano, ad oggi, una parte rilevante dello sviluppo economico e sociale in molti Paesi. Da qui, l’interesse del mondo accademico e dei policy makers sulla creazione e competitività di nuove imprese e sulle start-up innovative. La disciplina di questa particolare forma di società di capitali è relativamente recente e nasce all’interno della strategia per la crescita “Europa 2020”, adottata dall’Unione Europea nel 2010 per fronteggiare da un lato la crisi economica e, dall’altro, vincere le sfide globali dell’innovazione tecnologica delle PMI. Per questo motivo le start-up sono diventate un fattore chiave dello sviluppo locale e il meccanismo più comune di trasferimento tecnologico. Oggi rappresentano lo 0,42% del milione e mezzo di società italiane attive, ed il loro capitale sociale complessivo è di circa 351,2 milioni di euro. Nel ciclo di vita dell’azienda le start-up rappresentano un momento molto delicato e cruciale (Fedele, 2015). In questa fase, le imprese definiscono il disegno organizzativo (Van de Ven et al. 1984), le nuove routine (Cassar, 2014) e la gestione delle competenze strategiche (Mets, 2018). Inoltre, nonostante In Italia la produzione scientifica, si collochi ai vertici dei ranking mondiale, l’impatto industriale sul sistema della competitività del Paese ed il trasferimento dei risultati della ricerca non è tra i migliori e promettenti. A ciò si aggiunge la scarsa propensione al finanziamento della ricerca la cui voce nel bilancio dello Stato è da sempre considerata una “spesa” e non un “investimento”. Ne consegue che il settore R&I, sia pubblico che privato, occupa solo circa 250.000 addetti, un numero troppo basso se confrontato con la media degli altri Paesi Europei. In Italia, infatti, i ricercatori rappresentano lo 0,4% del totale degli occupati, rispetto ad una media Europea pari all’0,7% (ISTAT, 2018).

In questo contesto, le start-up sono oggi considerate un importante agente di innovazione economica e un attore rilevante di cambiamento sociale. Attualmente, infatti, si sta consolidando un “ecosistema delle start-up”, a carattere nazionale e internazionale, composto da neo-imprese, investitori, operatori tradizionali del credito, venture capital, fondi di private equity, business angel e facilitatori di impresa (incubatori accademici e privati, acceleratori d’impresa, parchi tecnologici, iniziative di co-working). Nonostante questo crescente interesse, sono moltissime le start-up che falliscono nell’impresa poco tempo dopo la nascita. Il tasso di sopravvivenza dipende sicuramente da molti fattori, non ultimo quello legato all’ecosistema che le ospita, al punto che qualcuno ne paragona la nascita e lo sviluppo a quello di una nuova pianta in una foresta pluviale (Horowitt e Hwang, 2012). Sebbene la teoria evolutiva dell’impresa sostenga che i meccanismi di selezione siano un fenomeno necessario (Aldrich, 1999) e che il fallimento delle nuove imprese sia un evento fisiologico (Watson et al., 1998; Zacharakis et al., 1999), un’ampia letteratura sostiene l’esistenza di ragioni teoriche per il sostegno alle start-up innovative e per l’esistenza di strutture di supporto come gli incubatori d’impresa certificati. Secondo questa letteratura, le imprese nelle fasi iniziali della loro vita, infatti, opererebbero in un contesto caratterizzato da “fallimenti del mercato”, che impedirebbero di raggiungere situazioni socialmente efficienti in assenza di un intervento pubblico. Tali fallimenti sarebbero da ricondurre da un lato alla difficoltà che le start-up incontrerebbero nell’accedere a input particolarmente rilevanti, come le risorse finanziarie, le conoscenze, la tecnologia e le reti di relazioni cruciali per il successo dell’impresa (Storey e Tether, 1998; Colombo e Delmastro, 2002). Dall’altro, nonostante gli sforzi di questi ultimi anni, dalla scarsa propensione agli investimenti di capitali di rischio nel mondo della ricerca. Infatti, l’intervento di venture capital e fondi di investimento rappresenta una leva finanziaria rilevante che renderebbe il sistema molto più competitivo a livello globale. L’investimento di capitali di rischio in titoli azionari di start-up innovative promuove opportunità dilavoro ad elevata qualificazione per i giovani ed innalza il loro livello di sviluppo industriale. Ovviamente, i rischi di cui si fanno carico gli investitori venture capital sono molto alti, soprattutto per le innovazioni definite deep- tech, cioè quelle con elevato impatto scientifico e tecnologico laddove il finanziamento pubblico è essenziale per attraversare la cosiddetta “valle della morte”. Questo status si riferisce alle prime fasi di sviluppo tecnologico, in particolare rappresenta il momento in cui si ha bisogno di molte risorse per sviluppare la “proof of concept” da portare, una volta sviluppata e valorizzata, sul mercato. La Commissione Europea, riconoscendo questo deficit, ha deciso di intervenire con risorse pubbliche attraverso diverse misure, di cui la più importante è da ricondursi alla costituzione del Consiglio Europeo per l’Innovazione. La Death Valley non è solo un deficit di finanziamento ma, spesso, rappresenta una comunicazione “non riuscita” tra gli investitori ed i ricercatori. Per cui il processo di innovazione alimentato dalle start-up è probabilmente una delle caratteristiche più intriganti e al tempo stesso una delle sfide più difficili che le economie contemporanee possano affrontare. Proprio perché rappresentano il mezzo principale di valorizzazione della ricerca e non il fine. Circa il 90% delle start-up non sopravvive al periodo tra il primo contributo di capitale e il primo periodo che genera entrate perché:

  • non riesce a focalizzarsi su soluzioni scientifiche e tecnologiche e pone poca attenzione a “cosa realmente vogliono i mercati”;
  • non ha competenze multidisciplinari che è necessario padroneggi per creare una start-up di successo: competenze economiche, scientifiche, gestionali, commerciali;
  • mancano investimenti nella fase di sviluppo (a basso TRL);
  • non è in grado di inserirsi in un contesto favorevole di partner industriali, clienti e investitori.

Le cifre minacciose sopra menzionate alimentano una forte avversione al rischio del mondo industriale e societario rispetto a investimenti che potrebbero non risultare fruttuosi. La disponibilità a investire è, poi, ulteriormente compromessa dalle competenze limitate degli investitori rispetto ad una corretta valutazione delle soluzioni innovative. Di fatto, gli investitori spesso non hanno competenze multidisciplinari adeguate a quelle richieste da start- up innovative. Tutto ciò aggravato da una grande complessità dell’interazione dovuta all’assenza di un ponte di dialogo e di fiducia tra imprese ed ecosistema dell’innovazione.

2. MATERIAS: La creazione di nuove opportunità di business

In questo scenario si inserisce Materias, un ecosistema di luoghi della ricerca e della conoscenza con un ruolo strategico di connessione tra il mondo della ricerca e quello delle “corporate” industriali, che mira a creare nuove imprese science-based, supportando lo sviluppo di soluzioni innovative nel settore dei materiali avanzati e accelerando il loro ingresso sul mercato. Si tratta di un modello innovativo a sostegno delle politiche di sviluppo sulla ricerca in Italia che ha consentito di creare, un ecosistema dell’innovazione che le ha permesso di entrare in contatto con strutture di eccellenza scientifica, sia di ricerca pubblica che privata, nazionali e internazionali consentendo di fornire un contributo decisivo allo sviluppo delle tecnologie, attraverso la definizione di una strategia finalizzata al superamento degli ostacoli procedurali e alle criticità. Materias sta, tra l’altro, contribuendo a creare un ambiente per l’apprendimento finalizzato a migliorare occupabilità, imprenditorialità e trasferimento tecnologico, attraverso l’applicazione delle migliori pratiche di formazione internazionale e esperienze.
La presenza di local partners inoltre, ha permesse la nascita di un centro internazionale per la trasformazione all’innovazione che contribuisce al sociale e rigenera il contesto locale. Il modello del centro di innovazione tecnologica rappresenta una best practice unica nel contesto europeo in ambito di materiali avanzati e di innovazione culturale.
Mettere in circolo energie e attivare il dialogo, offrendo esperienze di condivisione culturale, sociale e di business all’insegna della sostenibilità.

Un centro di innovazione con radici territoriali salde, ma anche visionario e aperto al mondo (e alle sue ispirazioni e innovazioni) che, mettendo al centro i giovani e le loro idee, ha saputo trasformare l’innovazione in un’esperienza di crescita e condivisione per tutto il territorio nazionale. Gli obiettivi strategici si oggettivano attraverso processi dall’alto valore immateriale che si basano sull’economia della conoscenza e sulla capacitazione sostenibile. Questa linea strategica è capace di favorire la creazione di una realtà territoriale ad alta intensità di produzione di conoscenza ed innovazione. La strategia è di favorire il processo di costruzione e trasmissione di innovazione e cultura considerati da Materias come asset aziendali identitari rilevanti, coinvolgendo tutti gli stakeholders dell’ecosistema attraverso il metodo VALORE. Le 33 Università e i Centri di Ricerca partner di Materias, secondo questa visione, si trasformano in laboratori dove sperimentare modelli di sviluppo più sostenibile e forme che accrescono la partecipazione e la condivisione dal basso, nella consapevolezza che non è possibile perseguire i macro- obiettivi delle politiche comunitarie senza il coinvolgimento diretto dei territori e dei loro cittadini. Cultura e innovazione sono quindi la chiave di volta dello sviluppo sostenibile e intelligente. A tal fine è necessario sviluppare capacità di costruire economie solide e circolari radicando nel tessuto economico e sociale competenze e risorse, incentivando l’apprendimento in chiave innovativa per accrescere l’attrattività e la competitività internazionale. Materias gode di un vantaggio competitivo basato sui suoi 5 asset proprietari:

  • Team.
    Il team Materias è costituito da persone che provengono dal mondo accademico e aziendale,con vasta esperienza nella ricerca scientifica su materiali avanzati, gestione e protezione della proprietà intellettuale. Ciò consente al team di avere un robusto know-how su questioni fondamentali per lo sviluppo di nuove idee e di nuove imprese. Un vantaggio competitivo che permette di superare il rischio derivante da una attenzione limitata ai soli aspetti imprenditoriali o scientifici e dall’assenza di una visione strategica del mercato.
  • Network & Partnership.
    Materias può contare su una ampia rete di collaborazioni con Università, aziende e società di consulenza che operano nel settore della ricerca e sviluppo. Questo vantaggio competitivo consente a Materias di avere una conoscenza unica delle esigenze del mercato e dei progressi scientifici, direttamente dal punto di vista degli addetti ai lavori.
  • Il database Materias.
    Il database è alimentato dallo screening e dallo scouting di idee e progetti provenienti dal mondo accademico, privato e imprenditoriale. I dati relativi alle tecnologie identificano le specifiche tecniche dell’idea/progetto, lo stato della proprietà intellettuale relativa alla soluzione concepita e i potenziali settori applicativi.
  • Laboratorio Traslazionale.
    Materias gestisce e supervisiona laboratori virtuali, dotati di strumenti adeguati allo sviluppo e alla validazione delle tecnologie concepite e localizzate presso i centri di ricerca che collaborano con Materias. Si tratta di un modello con il quale trasformare la ricerca in innovazione da presentare alle aziende.
  • Portfolio dei brevetti.
    Il portfolio brevetti è l’insieme dei brevetti sviluppati, gestiti e di proprietà di Materias. La proprietà intellettuale, oltre a fornire un vantaggio competitivo per l’utilizzo di specifiche tecnologie, costituisce, attraverso la vendita di licenze o le royalties uno dei meccanismi di reddito su cui si basa il modello di business Materias.
3. Il modello di generazione del valore

Il modello di generazione di valore prevede tre fasi: Scouting, InCoMing, Acceleration. Nella fase di Scouting, il modello prevede l’identificazione, lo screening e la valutazione delle idee ad alto valore tecnologico sostenute dai quattro pilastri fondamentali dell’innovazione culturale: sostenibilità, ricerca, visione, innovazione. Nella fase di Scouting, il modello prevede l’identificazione, lo screening e la valutazione delle idee ad alto valore tecnologico promosse dal settore accademico e dal mondo della ricerca, in generale. Tale azione produce una prima selezione delle soluzioni innovative e delle idee science-based ritenute idonee ad essere valorizzate e portate sul mercato.

Nella fase di InCoMing - Incubazione, Coworking e Merging - la valorizzazione delle idee prosegue attraverso e valutazioni tecnico- scientifiche, validazioni tecnologiche, analisi della proprietà intellettuale, azioni di cross-fertilization e lo sviluppo di prototipi per la realizzazione di una “proof of concept”. Questa fase porta a una ulteriore selezione di soluzioni brevettuali già validate tecnologicamente con l’individuazione di team di sviluppo orientati alla successiva accelerazione industriale.
Nella fase finale di Acceleration, si affinano le soluzioni in relazione ai fabbisogni del mercato attraverso lo sviluppo di specifici modelli di business e la validazione dei prototipi. La fase di accelerazione si concretizza in servizi di consulenza in merito alla fattibilità dell’idea di business, alla sostenibilità economica e alla profittabilità futura, tuttavia può anche riguardare temi come l’analisi di mercato, dei competitors e informazione su fiscalità, adempimenti burocratici e accesso al credito. Il documento principale redatto durante la fase di accelerazione è il business plan, che consiste nella formalizzazione dell’idea di business. Nello specifico, il business plan si compone di due parti: la prima, iniziale e descrittiva, talvolta definita qualitativa, fornisce un’analisi tecnica dell’offerta che l’azienda intende proporre, della domanda che mira a soddisfare, delle strategie da attuare, dell’organizzazione e del management team; una seconda parte, più analitica, contenente dati economico-finanziari, definita anche quantitativa, esamina gli investimenti previsti, la struttura economica e situazione finanziaria. Lo sviluppo della proposta di business attraverso la stesura di un business plan è un passaggio che consente di verificare la plausibilità dello sviluppo industriale dell’idea. Infine, il business plan fornisce al team di comando un riferimento per le performance aziendali su cui basare le scelte strategiche e valutare se gli obiettivi siano stati raggiunti o meno. Sovente gli innovatori sono scienziati, tecnici o informatici con una scarsa preparazione in materie economico-aziendalistiche. In questi casi, il ruolo di Materias nell’affiancare il potenziale imprenditore può rivelarsi non soltanto utile, ma anche decisivo per la costituzione aziendale. Infine, Materias definisce la “exit strategy” come obiettivo da perseguire nel momento in cui si intraprende l’investimento (Arienti, 2014). Risulta particolarmente interessante in questo ambito riportare l’esito di uno studio condotto da Cumming e MacIntosh, riguardante 248 strategie di “exit” portate a termine tra il Canada e gli Stati Uniti. Lo scopo dell’analisi era quello di valutare le differenze riscontrate tra una “exit” totale, nel senso della cessione complessiva dell’attività, ed una di tipo parziale. È stato evidenziato il rapporto diretto tra le “exit” parziali e la qualità delle società coinvolte, oltre al fatto che solitamente le strategie di fusione e partnership riguardano imprese operanti nel settore della tecnologia, caratterizzate da un alto tasso di innovazione. Di particolare interesse risulta la creazione di società veicolo come forma migliore per il finanziamento di start-up innovative nei primi e successivi stadi della loro evoluzione (Popov e Roosenboom, 2012). Questo perché, diversamente dal finanziamento concesso dalle banche (finanziamento che si concretizza in capitale di debito), il finanziamento fornito dall’incubatore che diventa socio della start up consiste solitamente in una partecipazione nel capitale di rischio. Poiché nella fase iniziale del ciclo di vita le aziende solitamente presentano cash flow negativi, esse incontrano difficoltà nell’ottenere finanziamenti da parte di enti convenzionali come le banche. Inoltre, il finanziamento tramite capitale di rischio include, a seconda dei casi, una partecipazione attiva da parte del finanziatore nella gestione dell’azienda finanziata, proprio perché il finanziatore è interessato a tutelare il suo investimento e a farne parte (Popov e Roosenboom, 2012). Questo tipo di partecipazione permette all’incubatore, di ottenere in contropartita alle risorse investite, delle quote societarie di minoranza o maggioranza (a seconda dei casi) delle imprese finanziate e realizzando un profitto nel momento in cui, in seguito all’aumento del valore dell’azienda finanziata, si apprestano a cedere le quote possedute.

4. I servizi di management

Nell’esecuzione del suo modello operativo, ed in particolare nel percorso di promozione e valorizzazione di tecnologie innovative, Materias fornisce una serie di servizi, sia in fase di costituzione della start up stessa che in una fase di maturazione ed accelerazione. I servizi di management (supporto e coordinamento) rivolti alle start- up, consistono in generale nella individuazione e presentazione di potenziali investitori, nella definizione degli obiettivi strategici in termini economici, industriali e di governance e nella assistenza nell’avvio di operazioni con potenziali partner finanziari. Inoltre, Materias è in grado di supportare le start-up deep tech nel coordinamento e gestione delle attività tecnico-scientifiche.
Tali servizi riguardano diversi aspetti ed in particolare, in una fase early stage, sono rappresentati dall’analisi preliminare nella quale si individuano i punti essenziali del progetto al fine di valutare l’utilità di costituzione di una Start-up Innovativa, dal processo di costituzione della Start-up, dalla gestione della proprietà intellettuale a supporto nella fase di deposito della domanda di brevetto, all’ eventuale apporto di risorse finanziarie necessarie allo sviluppo del business. Nel percorso di promozione e valorizzazione della tecnologia, inoltre, Materias può fornire i seguenti servizi di advisoring specialistico come Servizi di Management o Servizi di Procurement che possono essere erogati alle start up costituite da Materias che attuano proprietà intellettuale di cui Materias stessa è proprietaria in termini di titolarità o licenza esclusiva, e sono disciplinati da un “service agreement” stipulato da Materias e la start up stessa.

I Servizi di Management consistono:

  • nella segnalazione e presentazione di potenziali investitori;
  • nel supporto nella definizione degli obiettivi strategici in termini economici, industriali e di governance;
  • nella assistenza nell’avvio di operazioni con potenziali partner finanziari e nella negoziazione delle condizioni dell’operazione, supportando la start-up nella predisposizione di dossier e di documenti necessari per la finalizzazione dell’operazione medesima; nel supporto nella predisposizione del piano di marketing e/o di valorizzazione dei risultati realizzati dalla startup e dei diritti di proprietà industriale ed intellettuale connessi;
  • nel supporto del coordinamento e della gestione delle aree tecniche e scientifiche;
  • nel supporto della gestione amministrativa e tecnico-scientifica di progetti di ricerca e innovazione.

I Servizi di Procurement riguardano:

  • informativa sulle opportunità di Finanziamento di progetti di ricerca e sviluppo nelle aree di interesse della start up;
  • individuazione dei potenziali partner al fine di determinare il pool di soggetti che possa formulare la domanda di ammissione al Finanziamento;
  • la valutazione delle proposte di soggetti terzi ai fini della inclusione della start up in un accordo di partnership ai fini della partecipazione al bando;
  • supporto nella definizione dell’idea progettuale e nella predisposizione del disegno generale del progetto, nonché dei risultati attesi, dell’ impatto e dei benefici del medesimo.
5. Il caso ETESIAS

La prima startup di Materias, disciplinata dal modello di service agreement si chiama Etesias e si occupa di STAMPA 3D per il cemento. La tecnologia rivoluziona l’approccio classico alla produzione di cemento armato prefabbricato, consentendo maggiore versatilità e facilità nella realizzazione di interventi complessi, riduzione dell’impatto ambientale e ottimizzazione dei costi. Molti settori industriali stanno attraversando una forte fase di rinnovamento grazie all’impatto mediatico della strategia europea “Industria 4.0” ed all’introduzione di tecnologie innovative che stanno rivoluzionando il modo in cui gli oggetti sono realizzati, fabbricati ed utilizzati. Nulla di simile però è accaduto all’industria del calcestruzzo, lasciando inalterate da oltre 50 anni le tecniche produttive. Infatti, le tecnologie attualmente disponibili per la realizzazione di elementi prefabbricati in calcestruzzo sono consolidate da tempo.
In particolare, si tratta di tecnologie formative, attraverso cui il calcestruzzo fresco viene gettato in casseforme (di legno e/o acciaio). Tuttavia, siffatta tecnologia risulta molto complessa, nonché dispendiosa, nei casi di forme geometriche non standard (ad esempio travi con curvature, sezioni non rettangolari ecc.). In quei casi, i costi associati alla realizzazione e montaggio di casseforme risultano molto elevati (anche più del 50% della struttura in sé) così come i tempi e l’energia associati alla manodopera.
In questo contesto si inserisce, attraverso una tecnologia breakthrough, la tecnologia targata Etesias nata da un’attività di ricerca e sviluppo condotta nei laboratori dell’Università di Napoli Federico II e dell’Università di Pavia.
Lo sviluppo della tecnologia ha subito poi una significativa accelerazione grazie al contributo di Materias il cui ruolo è stato cruciale per traguardare lo sviluppo dell’idea iniziale, nata nell’ambito di una ricerca universitaria, ad uno stadio di elevata maturità tecnologica (TRL tra 6 e 7), supportando la brevettazione e promuovendo la costituzione della start-up Etesias, partecipata al 50% da Materias ed al 50% dai ricercatori titolari dei brevetti.

ETESIAS è titolare di un brevetto concesso a livello Nazionale ed Europeo (IT102016000077424 ed EP17751849.5) e delle domande di brevetto per Canada ed USA che tutela la proprietà della tecnologia di realizzazione di manufatti in cemento armato, attraverso la stampa 3D di segmenti in calcestruzzo e l’assemblaggio con elementi in acciaio opportunamente ancorati. Inoltre, è stata depositata un’ulteriore domanda di Brevetto (IT102019000006300) che tutela la proprietà di una tecnologia di connessione tra i layer di calcestruzzo stampato, attraverso sistemi meccanici che rendono i singoli manufatti dotati di prestazioni meccaniche più elevate di quelli ottenibili con le tradizionali tecnologie di stampa 3D.

Il prototipo più significativo della tecnologia è rappresentato da una trave ad arco in c.a. lunga circa 4 metri, la cui forma articolata richiama il profilo del Vesuvio (a ricordo del contesto geografico in cui nasce la tecnologia) di prestazioni meccaniche equivalenti a quelle di una trave realizzata con procedure convenzionali, ma con un peso ridotto di circa il 50%. Il sistema di assemblaggio progettato si avvale di barre in acciaio filettato agganciate all’esterno dei conci stampati con un processo rapido ed efficace. Rispetto alle tecnologie attualmente disponibili per la realizzazione di elementi prefabbricati in c.a., il carattere innovativo delle modalità realizzative di tale prototipo risiede nell’impiego della stampa 3D per la realizzazione di elementi costruttivi portanti (es. travi) con sezione e profilo variabile, caratterizzati da una serie di vuoti che ne ottimizzano le prestazioni meccaniche ad un peso nettamente inferiore e quindi a minor impatto ambientale rispetto alle tecnologie convenzionali. Inoltre, il carattere innovativo delle modalità realizzative di tali prototipi consente di raggiungere le seguenti finalità:

  • Aumento della produttività del 70% rispetto agli attuali sistemi di produzione di prefabbricati, riduzione dell’inquinamento (almeno del 50%) e minore produzione di rifiuti (30%) attraverso il minore impiego di calcestruzzo e l’assenza di casseforme;
  • Riduzionedell’utilizzodimaterieprime(50%)edenergia(30%)aparità di prestazione meccanica;
  • Realizzazione di elementi strutturali prefabbricati smart e personalizzabili sfruttando le potenzialità della tecnologia.

Un ulteriore contributo allo sviluppo di ETESIAS è stato dato senz’altro dalla partnership con la società Italcementi S.p.A. (gruppo HeildebergCement), compagnia che opera nel campo della produzione e commercializzazione di cementi ed altri materiali per l’edilizia e possiede elevatissime conoscenze tecniche e scientifiche in tale campo.

L’idea imprenditoriale di ETESIAS è stata insignita del Premio “Campania Digital Innovation Hub” del valore di € 40.000, classificandosi al primo posto nella categoria “Nuove Idee Imprenditoriali nell’Industria 4.0”, nell’ambito di un concorso indetto dal Digital Innovation Hub della Regione Campania per la promozione e selezione di idee imprenditoriali e/o progetti innovativi in fase di lancio sul mercato o in uno stato di sviluppo avanzato.

Il modello di business di ETESIAS è stato, inoltre, insignito di un certificato di Seal of Excellence rilasciato dalla Commissione Europea, a seguito di una proposta di studio di fattibilità sottomessa in risposta al bando “H2020-SME instrument phase 1”. La proposta ha ricevuto una valutazione soprasoglia, seppur non finanziabile per carenza di fondi. Infine, ETESIAS ha vinto un progetto Smart&Start Italia, gestito da Invitalia, per un investimento di circa 400.000 €.

L’obiettivo principale di Etesias per il prossimo futuro è quello di standardizzare il processo innovativo messo a punto, creando delle relative best practice per applicazioni industriali, attraverso un significativo incremento del know-how tecnico e della proprietà intellettuale.

Le fasi di sviluppo pianificate per il raggiungimento dell’obiettivo finale della fase di startup di Etesias, in accordo con Materias, sono le seguenti:

  1. ampliamento dell’impianto di produzione pilota;
  2. definizione delle procedure standardizzate per la produzione di manufatti;
  3. introduzione di dispositivi di controllo di qualità degli oggetti in fase stampa;
  4. definizione di procedure di progettazione strutturale avanzata basate sull’ottimizzazione topologica, compatibili con i codici normativi strutturali europei;
  5. Definizione di requisiti di trasportabilità dei manufatti;
  6. Avanzamento in merito alla proprietà intellettuale attraverso ampliamento della famiglia di brevetti.

L’idea alla base del Modello di business che Materias ha costruito con Etesias è quella di proporsi come fornitore di know-how a progettisti, imprese di costruzione ed in particolare produttori di elementi prefabbricati in c.a.; quest’ultimi in particolare possono utilizzare la tecnologia per attivare una linea di produzione di manufatti alternativa a quelle convenzionali, al fine di ottenere prodotti complessi per forma, dalle performance meccaniche ed ambientali più avanzate. In particolare, l’idea è quella di attivare tre linee di business:

  1. Realizzazione e commercializzazione prototipi per imprese che commissionano ad Etesias la realizzazione di un prodotto finito, ad esempio non realizzabile con tecniche convenzionali.
  2. Progettazione e sviluppo tecnologico, per grandi studi di progettazione ed imprese, che possano avere necessità di progettare e, quindi, realizzare elementi costruttivi portanti rispondenti a requisiti non raggiungibili con le tecnologie comunemente utilizzate; Etesias mette a disposizione le competenze del proprio ufficio tecnico per la realizzazione di modelli tecnici esecutivi, modellazione 3D e render di prodotti, seguendo scrupolosamente le indicazioni del cliente.
  3. Licensing della proprietà intellettuale, finalizzata alla concessione a produttori di elementi prefabbricati della licenza all’utilizzo/ valorizzazione del know-how protetto da brevetto previo corrispettivo di una royalty. Il servizio di licensing non si limita al solo rilascio di autorizzazioni all’impiego della soluzione tecnica brevettata da Etesias, bensì include l’affiancamento del prefabbricatore nelle fasi di realizzazione, collaudo ed utilizzo di un impianto di caratteristiche e prestazioni analoghe a quello gestito da Etesias, installato presso i laboratori di San Giovanni a Teduccio.

Napoli

Corso Nicolangelo Protopisani, 50
80146
Italia
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Milano

Piazzale Luigi Cadorna, 4
20123
Italia
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Bologna

Via Alessandrini, 26
40126
Italia
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